L’angolo del Trust, a cura del Prof. Mauro Norton Rosati di Monteprandone
Negli ultimi anni, il trust si è affermato come uno strumento giuridico sempre più utilizzato nelle operazioni di ristrutturazione del debito, offrendo una soluzione flessibile per la tutela del patrimonio e la gestione delle obbligazioni finanziarie.
Nelle operazioni di ristrutturazione debitoria, il trust può essere impiegato per:
Garanzia del credito: i beni conferiti nel trust possono costituire una garanzia per le banche e gli istituti finanziari, incentivandoli a rinegoziare i termini del debito.
Gestione del patrimonio: il trust può amministrare e liquidare gradualmente i beni per soddisfare i creditori, evitando azioni esecutive aggressive.
Accordo con i creditori: può facilitare l’accordo tra il debitore e i creditori, disciplinando il pagamento attraverso un piano strutturato e controllato.
Maggiore fiducia dei creditori, grazie alla separazione patrimoniale del trust.
Flessibilità nelle trattative con le banche e gli istituti di credito.
Tutela del patrimonio, evitando la dispersione forzata dei beni.
Possibilità di gestione controllata e progressiva del debito senza procedure concorsuali invasive.
Se il trust è strutturato in modo da poter essere utilizzato come garanzia, esso potrebbe rafforzare significativamente la proposta di ristrutturazione del debito. Tuttavia, ci sono alcuni aspetti da considerare:
Valutazione degli asset del trust: È fondamentale accertarsi che gli asset contenuti nel trust abbiano un valore adeguato e siano sufficientemente liquidi o facilmente valutabili per soddisfare le esigenze della banca in caso di eventuale inadempienza.
Verifica delle clausole del trust: Occorre analizzare il documento istitutivo del trust per capire se prevede la possibilità di utilizzare gli asset come garanzia e se vi sono restrizioni o condizioni particolari in merito.
Compatibilità con la struttura del debito: La banca potrebbe richiedere garanzie che siano in linea con il rischio residuo e il valore complessivo dell’operazione. Assicurarsi che il trust risponda a tali requisiti è un passaggio cruciale.
Se tutti questi aspetti risultano positivi, il trust potrebbe costituire un elemento di sicurezza in più, migliorando la posizione negoziale dell’azienda e aumentando le probabilità di ottenere condizioni più favorevoli nella ristrutturazione del debito.
Concludendo, l’utilizzo del trust nelle operazioni di ristrutturazione del debito rappresenta una strategia efficace, ma deve essere attentamente strutturato e percepita favorevolmente dagli Istituti bancari un po’ restii alle “innovazioni”:
La chiave del successo risiede nella trasparenza e nell’equilibrio tra le esigenze del debitore e la tutela dei creditori.
Grazie alla sua flessibilità, il trust può costituire uno strumento fondamentale per aziende e privati che necessitano di una ristrutturazione finanziaria sostenibile, evitando soluzioni drastiche e favorendo una gestione ordinata del passivo.