IL VECCHIO CHE “AVANZA”

La recente nomina (leggi qui) del dimissionario Presidente della Federvolley (1), Carlo Magri, di anni 78, nello staff del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Giancarlo Giorgetti, uomo di punta del Governo pentastellato/Lega, dovrebbe essere motivo di soddisfazione per gli addetti ai lavori.

Ecco, si sono affrettati a dire in molti, finalmente un “uomo di sport per lo sport”; a me, tuttavia, la faccenda non mi quadra.

“Spero di poter portare la mia lunga esperienza in due dei mondi che ho conosciuto meglio nella mia vita: lo sport e la politica. Il primo l’ho frequentato per passione fin da quando ero ragazzo. I politici li ho sempre praticati, anche se non ho mai avuto una carica ufficiale… E’ scontato che spero di potermi rendere utile allo sport italiano”; queste, in sintesi, le parole di Magri dopo la sua nomina.

Innanzitutto, ricordo le parole di Giorgetti al momento della sua “nomina”, decisa dalle segreterie politiche dell’asse gialloverde, forse per mancanza di candidati credibili, ma soprattutto ho ben presenti la celerità e la determinazione con le quali, senza dare tante spiegazioni ha, inaudita altera parte, con un sol colpo di spugna, abortito le lucrative, senza neppure indicare e nemmeno abbozzare un modello alternativo e, cosa assai più grave, abrogato i commi 358,359,360 dell’art. 1 della Legge di Bilancio, sancendo di fatto l’indistricabilità del nodo gordiano riguardante i compensi derivanti dai contratti di collaborazione coordinata e continuativa.

Poche furono e poche restano le spiegazioni allora fornite al riguardo dal Sottosegretario di Stato con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti, sintetizzabili nelle seguenti dichiarazioni: “Nell’ultima manovra di bilancio è stata introdotta la forma della società sportiva dilettantistica di carattere lucrativo, a nostro giudizio in maniera surrettizia e sbagliata”; “noi pensiamo che lo sport dilettantistico non debba avere fine di lucro e quindi abbiamo abolito questa fattispecie, restituendo alle Asd vere meno burocrazia e la possibilità di operare senza le complicazioni che questa normativa, a partire dal prossimo 10 luglio, avrebbe comportato per tante decine di migliaia di volontari e appassionati”.

Evidentemente, Giorgetti, fintantoché consegnava alla stampa questi nobili intenti, “restituendo alle Asd vere meno burocrazia e la possibilità di operare senza le complicazioni”, ignorava il fatto che l’Agenzia delle Entrate, di concerto con il CONI, aveva già predisposto e stava per somministrare il polpettone amaro e di difficile digestione costituito dalla Circolare n. 18 del 1° agosto che già molti patemi d’animo ha provocato, e che, molti altri ne provocherà non appena gli esperti e gli studiosi del settore, passato il torpore post vacanziero, torneranno nei propri Studi e cominceranno ad occuparsene  (per una primo approccio vale la pena di leggere l’approfondimento di Giancarlo Romiti in FiscoCsen http://fiscocsen.it/articolo/?id=274).

Vi è da chiedersi, dove il nuovo Paladino dello sport dilettantistico fosse nel mentre il CONI (da sempre aspramente criticato dal movimento politico di appartenenza) e l’Agenzia delle Entrate confezionavano un documento di Prassi destinato, al di là delle buone intenzioni degli estensori (ma si sa anche che di buone intenzioni è lastricata la via dell’inferno), a togliere il sonno ai Presidenti dei sodalizi sportivi ed ai loro Consulenti, se non addirittura ad incrementare il già copioso contenzioso in essere.

Detto questo, chi si occuperà, negli intenti del Governo, dei problemi dello Sport Dilettantistico? Un ex Dirigente settantottenne che afferma di aver praticato lo sport per passione, ma soprattutto di aver sempre “praticato” i politici?

Di certo, il nostro nuovo sub-delegato allo Sport non dimenticherà:

  • Di avere occupato la massima carica in seno ad una Federazione;
  • Di ben conoscere le logiche e le “regole” del Palazzo;
  • Di “praticare” i politici come metodo di “governo”

Ergo, con queste premesse, cosa possiamo aspettarci in tema di risoluzione dei problemi che affliggono lo sport dilettantistico? Forse qualche provvedimento minore cerchiobottista, no di certo quella Riforma, o più modestamente, quel riordino della materia che gli addetti ai lavori reclamano ad alta voce.

Se al profilo individuale del neo nominato, aggiungo il fatto che fra poche settimane gli attuali equilibri del Governo verranno messi a dura prova dai provvedimenti che si dovranno adottare, dalla flat tax al reddito di cittadinanza, dalla Pace fiscale ai problemi legati all’immigrazione, dai contenziosi interni a quelli con l’Europa, mi chiedo quanto spazio rimarrà agli esponenti della politica che il nostro Carlo Magri  “pratica”, da dedicare al derelitto sport dilettantistico.

Mi pare di capire che, ancora una volta, dovremo ricordarci del Maestro Marco Tullio Sperelli della Scuola di Corzano.

1) Per la sua sostituzione, ai sensi dell’art.6 comma 8 dello Statuto il prossimo Consiglio Nazionale del CONI, già convocato per il 4 settembre, coopterà il corrispondente rappresentante della categoria secondo l’ordine delle preferenze risultanti dalle votazioni espresse dal Consiglio Nazionale elettivo dell’11 maggio 2017 e che non rientri nelle incompatibilità previste dalla Legge 8 del 2018, vale a dire Riccardo Fraccari. Il primo dei non eletti sarebbe stato Fabio Pigozzi che però ha già alle spalle quattro mandati ed è quindi non compatibile con il mandato.

Verona, 31 agosto 2018

Leonardo Ambrosi