Il Ministero, con apposita istanza di interpello, ha chiesto all’Agenzia delle Entrate se fosse corretto continuare a non assoggettare ad Iva gli importi dallo stesso corrisposti, a seguito convenzione, ad un ente non profit riconosciuto, regolarmente iscritto nel registro Regionale delle Organizzazioni di Volontariato (OdV), a fronte delle spese da quest’ultimo sostenute per la cura ed il mantenimento di animali confiscati. L’Amministrazione Finanziaria, con risposta n. 58 del 13 febbraio scorso, ha chiarito che, allo stato attuale, le somme versate dal Ministero all’associazione per l’attività di cura e mantenimento di animali sequestrati causa maltrattamenti o detenzione illegale, continuano a considerarsi operazioni fuori dal campo di applicazione dell’Iva.
Di conseguenza, in assenza del presupposto oggettivo, per le predette attività, l’associazione non deve aprire una posizione Iva, né emettere fattura elettronica nei confronti dello stesso Ministero.