Con risposta ad interpello n. 160, pubblicata in data 08.03.2021, l’Agenzia delle Entrate ha nuovamente specificato (vedasi RM 68/2020) che un ente non commerciale:

a) con solo codice fiscale;
b) che nel 2019 ha svolto attività istituzionale con entrate superiori a 5 milioni di euro;
c) che, sempre nel 2019, ha occasionalmente effettuato anche attività commerciali, strettamente connesse al proprio oggetto sociale, dichiarate, ai fini Ires, tra i redditi diversi;

può usufruire del beneficio in quanto, ai fini della determinazione del parametro dei ricavi non superiori a 5 milioni di euro, sono esclusi i ricavi derivanti da attività svolte in diretta attuazione degli scopi  istituzionali (art 148 del Tuir, commi 3,5,6 e 7).

L’Amministrazione Finanziaria ha inoltre evidenziato che gli enti non commerciali, privi di partita   in quanto, solo occasionalmente, svolgono attività commerciale, calcolano l’ammontare del credito d’imposta spettante sui canoni al lordo dell’Iva in considerazione del fatto che quest’ultima, di fatto, rappresenta  per l’ente un costo incrementativo del canone di affitto dovuto.