Coni, Federazioni, se ci siete battete un colpo !

Mancano pochi giorni al 31 maggio

Mancano pochi giorni al 31 maggio

 

Come da tempo andiamo dicendo nei Convegni cui partecipiamo,  scrivendo nelle nostre Circolari e sul sito, il 31 maggio scade il termine per ottemperare agli obblighi prescritti dal D.lgs 81/08; detti obblighi riguardano, sia pure in diversa misura, tutte le associazioni, sportive o di altro genere.

Oltre alla nomina delle figure prescritte dal suddetto Decreto Legislativo , sempre entro il 31 maggio, le Associazioni dovranno redigere, o far redigere, il Documento di Valutazione dei Rischi, che andrà a sostituire l’attuale autocertificazione.

Chiariamo subito un concetto: a noi questo appuntamento non pare vada sottovalutato ! In chi ci governa, al di là delle coalizioni più o meno durature, ma soprattutto nel paese reale e nella coscienza individuale, da tempo, si è sviluppata una forte consapevolezza che l’attività fisica e con essa  i luoghi in cui viene svolta, non possono essere oggetto di valutazioni soggettive, ma devono essere sottoposte al giudizio di tecnici terzi; così come non è da tempo più possibile (invero non lo sarebbe mai stato !) certificare il proprio stato di salute (leggi autocertificazione) così non è  più e, soprattutto, non sarà più possibile, valutare autonomamente i rischi del luogo o dei i luoghi nei quali si esercita l’attività associativa, sia pure con la collaborazione di soli Soci “volontari”.

Ho cercato, partendo dal sito del CONI, una qualche informazione su questo importante appuntamento, ritenendo, poi vedremo il perché, a torto !, che il massimo organismo sportivo nazionale ed almeno le Federazioni Sportive più importanti, se ne sarebbero occupati.

Bene: ad eccezione dell’Aereo Club d’Italia, che dedica all’argomento un articolo in home page (data 11/4/2013), e della FIDS, che, a dire il vero, pubblica, in data 3 maggio, una circolare sul Decreto Balduzzi, TUTTE LE ALTRE FEDERAZIONI SPORTIVE, compreso il CONI,  paiono aver dimenticato il problema.

Ciò risulta inverosimile, se solo si pensi al fatto che gli Affiliati (leggi Associazioni) alle Federazioni Sportive, svolgono prevalentemente la propria attività istituzionale in impianti, pubblici o privati, di proprietà o di terzi, per i quali la messa a norma e l’ottemperanza ai dettami in tema di “sicurezza” appaiono ineludibili.

Posto che il problema non può essere ignorato, e che non possiamo né vogliamo credere che i vertici federali ignorino la questione, la qualcosa sarebbe gravissima, abbiamo il fondato sospetto che, ancora una volta, si preferisca “far finta di niente” per non provocare l’allontanamento dei sodalizi sportivi, già provati da mille problematiche, dagli Enti Federali, e non alimentare  il processo di disaffezione e di scarsa empatia fra la “base” rappresentata dalle mille e mille Associazioni ed il “vertice” rappresentato dalle Federazioni.

L’autorità del CONI, quale unico “certificatore dell’attività sportiva dilettantistica”, negli ultimi tempi, infatti, è stata messa a dura prova ed in discussione dalle numerose verifiche fiscali che hanno visto, nella maggioranza dei casi, soccombere le Associazioni, che in nessun caso hanno trovato a difenderle, come dovuto, gli Enti Federali ai quali aderiscono.

Un nuovo, gravoso impegno, come indubbiamente è quello rappresentato dalla messa a norma degli impianti e dall’ottemperanza agli obblighi prescritti dal Decreto Legislativo 81/08, provocherebbe, verosimilmente, la chiusura di molte piccole realtà associative con il venir meno degli introiti, rappresentati dalle “tessere”, dai “diplomi”, e via discorrendo, che per le Federazioni, gli Enti di Promozione Sportiva e le Discipline Sportive Associate, costituiscono "linfa vitale".

Vi immaginate, il Circolo di Arti Marziali, con trenta Allievi, un Istruttore, magari in pensione , alloggiato nel seminterrato del condominio, “costretto” a dotarsi di defibrillatore, a nominare il Responsabile del Servizio di Prevenzione, dell’Addetto del Primo Soccorso, dell’Addetto Antincendio e via discorrendo ? Va da sé che questa Associazione è destinata a chiudere i battenti ed a lasciare che i propri Associati vadano in una struttura “a norma” ovvero, più prevedibilmente, smettano di fare attività sportiva.

Ciò non toglie il fatto che, salvo a questo punto improbabili proroghe, entro il 31 maggio, tutte le Associazioni Sportive, e non solo, dovranno essere in regola con i dettami del Decreto Legislativo 81/08; quante Associazioni alla data odierna, possono affermare di essere “in regola” ? Quante sono a conoscenza che la mancata ottemperanza al Decreto può perfino comportare conseguenze di natura penale ? Si attende, ancora una volta, il “morto” per muoversi ? Perché, per il “censimento degli enti non profit” le Camere di Commercio hanno “stressato” all’inverosimile le Associazioni (a proposito, i risultati, quando verranno resi noti ?), mentre per la “Sicurezza e la Salute” nei posti di lavoro non si è data sufficiente informazione ? Vogliamo lasciare nell’ignoranza le Associazione per poi punirle e passare all’incasso ?  Lo Stato deve fare prevenzione, formando ed informando i Cittadini, o aspettare che sbaglino per poi punirli per ignoranza della Legge ?

E’ difficile non pensare, facendo un parallelismo, invero ardito, di ciò che avviene nelle nostre strade: in questi giorni flagellati dal maltempo, caratterizzati da un traffico caotico e disordinato, non si trova, a pagarlo oro, un Vigile o preposto, almeno nei punti nevralgici; neppure si vedono in giro Accertatori della sosta dediti a multare non appena lasci l’auto un minuto di più in sosta vietata; state pur certi che non appena ritorneranno le belle giornate rispunteranno , accarezzati dal tepore primaverile, Vigili ed Accertatori pronti a “fare cassa” per il Comune di turno; forse, è questo il fondato timore, si preferisce non prevenire, non informare, per poi più agevolmente punire, ma così facendo, si opera uno scollamento irreparabile fra Istituzioni e Cittadini.

Se vogliamo riservare questa fine anche all’Associazionismo, siamo sulla buona strada.

                                                                                                               

                                                                                                                                                                                              Leonardo Ambrosi