Certificato Penale

Certificato Penale - L'inutile corsa

Certificato Penale - L'inutile corsa
Tranquilli ! Verrà tutto rimandato

Ieri sera, in occasione del Convegno che mi ha visto Relatore in quel di Cadoneghe (complimenti agli Organizzatori !) , prima ancora di iniziare il mio intervento, sono partite a raffica le domande dei presenti per sapere se vi erano novità dell'ultima ora circa l'art. 25-bis del Decreto Legislativo n° 39 del 4/3/2014, balzato agli onori delle cronaca in quanto imporrebbe, anzi, impone, ai datori di lavoro (committenti) entro pochi giorni, di richiedere il certificato penale di coloro che si intende assumere, prevedendosi, come oramai consuetudine, pesantissime sanzioni a carico dei soggetti inadempienti.

Ho, nelle mi risposte, fatto presente che:

1) il dettato normativo non può che riferirsi, a mio modo di vedere, alle future collaborazioni (l'art. 25 bis dice che il certificato deve essere richiesto dal soggetto che "intenda" impiegare al lavoro, e quindi parrebbero essere esclusi i Collaboratori in forza al 6 aprile, termine ultimo per mettersi in regola);

2) la norma ha sicuramente un impatto "emotivo" rilevante: appurato che il datore "scopra" che il Collaboratore non sia stato condannato per reati di pedofilia ma per altri reati altrettanto gravi, come dovrà comportarsi !? 

3) la norma apre scenari che sicuramente non potranno non impattare violentemente sulla Privacy e pertanto è prevedibile (anzi, auspicabile !) una presa di posizione del Garante;

4) la soluzione percorribile appare, allo stato attuale delle cose, salvo che lo Stato non voglia fare "cassa" con la vendita di migliaia di marche da bollo, il ricorso all'autocertificazione in quanto può essere oggetto di tale Istituto la circostanza "di non aver riportato condanne penali e non essere destinatario di provvedimenti che riguardano l'applicazione di misure di prevenzione, ecc. ecc."

Nel frattempo il CONI , ieri, 2 aprile, in tarda serata, ha provveduto ad inviare alle FSN, alle DSA, agli EPS, ed ai propri Comitati, regionali e provinciali, una comunicazione con la quale si avverte che "sono in corso contatti tra il CONI e le istituzioni competenti ai fini dell'eventuale emanazione di specifiche indicazioni circa le concrete modalità applicative da parte dei soggetti destinatari"

Ergo, tranquilli, non correte alle Cancellerie dei Tribunali di Italia, in quanto rimanderanno l'entrata in vigore della norma e sicuramente la modificheranno in termini più umani e meno marziani.

Verona, 3 aprile 2014

                                                                                                            Leonardo Ambrosi