Sono in arrivo brutte notizie per lo Sport Dilettantistico ?
A PENSARE MALE SI FA PECCATO..........
“A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca” è la frase, generalmente attribuita a Giulio Andreotti, che mi è venuta in mente vedendo ed ascoltando in TV, il sempre sorridente Ministro Maria Elena Boschi che annunciava, nell’ambito del Dlgs di semplificazioni fiscali varato nei giorni scorsi dal Governo, una novità dal grande impatto emotivo: dal 2015 trenta milioni di italiani riceveranno la dichiarazione dei redditi precompilata. A chi fa il mio lavoro da anni, subito la cifra è parsa strana; ho quindi iniziato a fare un po’ di conti aiutandomi con le Fonti Ufficiali; nei fatti, se si tolgono i dodici milioni di contribuenti che già fanno uso del CUD, a beneficiare della nuova procedura sarà una potenziale platea di diciotto milioni di contribuenti.
Senonché gli ultimi dati forniti dall’ISTAT ci dicono che il 41,7% delle famiglie dichiara di non possedere l'accesso a Internet perché non ha le competenze per utilizzarlo; il 26,7% considera Internet inutile e non interessante, il 12,7% non ha accesso a Internet da casa perché accede da un altro luogo, l'8,5% perché considera costosi gli strumenti necessari per connettersi e il 9,2% perché ritiene eccessivo il costo del collegamento.
Se poi si considera il fatto che i pensionati sono oltre 15 milioni (36,5% del totale contribuenti) e che solo un milione e mezzo (il 10 %) dichiara di accedere ad internet autonomamente, ovvero senza “l’aiuto dei nipoti”, allora si avrà chiaro il fatto che la previsione dei “trenta milioni di italiani” potenziali fruitori del servizio somiglia molto al “milione” di posti di lavoro promessi da precedenti Governi.
Secondo le intenzioni del Ministero dell’Economia e Finanze, il meccanismo dovrebbe funzionare pressappoco così: se il contribuente controllando il modello precompilato, noterà che tutto corrisponde a realtà, lo rimanderà indietro così come l'ha ricevuto, altrimenti potrà apporre delle correzioni, andando sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate dove apparirà il modello 730; i tempi a disposizione però saranno strettissimi: se attualmente la trasmissione dei dati deve effettuarsi entro il 30 aprile, con il 730 precompilato questa dovrà avvenire entro il 28 febbraio, fornendo all’Agenzia delle Entrate dati relativi ad alcuni oneri deducibili e detraibili sostenuti nell’anno precedente, quali interessi passivi sui mutui, premi assicurativi, contributi previdenziali, ecc. ecc.; entro il 7 marzo, poi, i sostituti di imposta dovranno trasmettere i CUD dei lavoratori dipendenti/pensionati. Nel 2015 quindi le amministrazioni avranno bisogno di diversi dati forniti dal contribuente per quanto riguarda familiari a carico, mutuo, immobili, poi nel 2016 tutto funzionerà in automatico; Infatti grazie al tesserino sanitario sul modello andranno automaticamente anche tutte le spese sanitarie.
Semplice no ? Credo che nessuno dei miei Lettori che abbia avuto la pazienza di leggermi sin qui, non colga come il progetto poggi sul contemporaneo avverarsi di troppi presupposti, già di difficile realizzazione se presi singolarmente, ma che divengono di scarsissime possibilità di riuscita nell’insieme.
La maggiore difficoltà, pertanto, sembrerebbe legata alla grande quantità di dati che dovranno essere raccolti ed elaborati e al poco tempo a disposizione per completare le procedure, e non manca qualcuno, fra i Professionisti, che ravvisi in ciò un vantaggio, in quanto sarà, finalmente !, lo Stato a dover fare le corse e, almeno per una volta, le incertezze che si creeranno e le eventuali proroghe dell’ultima ora non ricadranno sugli Studi professionali.
Al di là di queste, se volete, superficiali considerazioni, ne restano altre ben più importanti: il rischio che il 730 precompilato si riveli inutile per molti casi è alto: potrebbe infatti contenere dati sbagliati o comunque obsoleti, ed in quel caso, toccherà ai Professionisti, ma soprattutto ai CAF, correggerli e “vistare” le correzioni.
“Nella grande parte dei casi - dice Marco Cuchel, Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti - il 730 precompilato andrà rettificato: l’Agenzia delle Entrate lo prepara avendo a disposizione (almeno per il primo anno) solo pochi dati su deduzioni e detrazioni. Basta che il contribuente si sia sottoposto ad una visita medica privata o abbia fatto una donazione e già il 730 va corretto”. A quel punto s’innesta un altro grosso problema della procedura per come è stata concepita: la disparità tra chi accetta i dati del modulo (gli viene garantito che non sarà sottoposto ad accertamento) e chi invece li rettifica; in questo caso, visto che difficilmente il “nonnetto” di Castell’Arquato sarà in grado di provvedervi in proprio, si dovrà ricorrere al “visto di conformità” che per noi commercialisti , “comporta l’assunzione di una pesante responsabilità sulla quale non siamo neppure coperti dalla nostra assicurazione obbligatoria”.
Insomma, per farla breve, un intervento di cui non se ne sentiva assolutamente la necessità: il 730 è l’unico modello “assistito” per il quale ad oggi non so sono mai state riscontrate grosse problematiche !
Al suo insediamento come presidente del Consiglio, Matteo Renzi aveva puntato tutto sulla velocità, su un governo col turbo, in grado di fare in pochi mesi quanto agli altri non era riuscito in vent'anni. La tabella di marcia se la ricordano tutti: una riforma al mese da febbraio a maggio, da quella della legge elettorale fino a quella del Fisco, passando per la riforma del Senato, del Lavoro e della Pubblica Amministrazione.
Ormai maggio è passato, Matteo Renzi ha compiuto i primi cento giorni da primo ministro ed è quindi tempo del tradizionale bilancio. E la prima cosa da dire è che di queste quattro/cinque riforme nessuna ha ancora visto interamente la luce, anche se quasi tutte hanno intrapreso, faticosamente, il loro cammino. Ma tant'è; che davvero si potesse fare una riforma al mese era praticamente impossibile, anche per mister 40% Matteo Renzi.
Come detto all’inizio , nel mentre il ministro Boschi annunciava la “svolta epocale” dei 30 milioni di dichiarazioni dei redditi a domicilio (dato, come visto, obiettivamente, ad essere buoni, esagerato) , sotto traccia, il Governo lavorava alla Riforma del Catasto, con l’approvazione del decreto attuativo sulle Commissioni censuarie in Consiglio dei Ministri: le nuove rendite , a detta degli Addetti ai lavori, allineate ai valori di mercato sono destinate a crescere in alcune città fino a 10 VOLTE RISPETTO AI VALORI ATTUALI CHE SI TRADURRA’ IN UN ULTERIORE AUMENTO DEL PRELIEVO FISCALE SUGLI IMMOBILI; e così si parla di variazioni in percentuale di +1.108,7 per Cagliari, +923,1 per Genova, +842,3 per Roma, +817,1 per Palermo, +815,9 per Napoli e via discorrendo.
Tralasciamo ora questi poco divertenti argomenti e torniamo a parlare di sport dilettantistico: come qualcuno ricorderà, nel mio punto di vista di maggio, riferivo come il premier Renzi, , avesse pubblicato, nel mese di aprile, le “Linee Guida per una Riforma del Terzo Settore” al fine di conoscere le opinioni di chi “con altruismo opera tutti i giorni nel Terzo Settore, così come di tutti gli stakeholder e i cittadini sostenitori o utenti finali degli enti del no-profit”.
Per inviare suggerimenti, proposte, o semplicemente comunicare le nostre idee, si poteva scrivere al Governo , dal 13 maggio al 13 giugno.
Sono passati pochi giorni dalla scadenza, ma conviene incominciare ad incrociare le dita…..non vorrei, come Andreotti, “peccare” perché “penso male”…….ma questa apparente calma però un po’ mi inquieta ! Speriamo non si stia preparando il “conto” allo Sport Dilettantistico, tacciato da più parti di avere troppe agevolazioni !
Verona, 24 giugno 2014
Leonardo Ambrosi