AGENZIA DELLE ENTRATE
Circolare n. 25/E del 6 agosto 2014
PREVENZIONE E CONTRASTO ALL'EVASIONE ANNO 2014
Porta la firma del neo Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Dottoressa Rossella Orlandi , la Circolare n. 25/E del 6 Agosto 2014 avente ad oggetto “Prevenzione e contrasto all’evasione – Anno 2014 – Indirizzi operativi” (vedi allegato in pdf)
La Circolare, di 28 pagine, consta di una premessa, cui seguono 12 paragrafi (Attività specifiche – Grandi Contribuenti – Imprese di Medie Dimensioni – Imprese di Minori Dimensioni e Lavoratori Autonomi – ENTI NON COMMERCIALI, ONLUS E ALTRI SOGGETTI CHE FRUISCONO DI REGIMI AGEVOLATIVI (SOCIETA’ COOPERATIVE E SETTORE AGRICOLO) – Persone Fisiche – Attività Trasversali – Attività in materia di antifrode – Attività di contrasto alla evasione internazionale – Attività a proiezione internazionale – Attività in materia di riscossione – Pianificazione, consuntivazione e riscossione da attività di controllo.
La premessa ricorda come, già per gli anni scorsi, l’Agenzia delle Entrate sia chiamata alla duplice sfida del consolidamento dei positivi risultati sinora conseguiti e dello sviluppo di una strategia di contrasto all’evasione ed all’elusione fiscale, che consenta di contribuire in modo sostanziale al raggiungimento degli obiettivi affidati al Governo dagli artt. 3 e 9 della Legge 11 marzo 2014, n. 23 (c.d. legge delega fiscale).
Grande rilevanza viene data al “rapporto con il Contribuente” che, nell’ambito dell’attività di controllo, si declina attraverso la partecipazione del cittadino al procedimento di accertamento mediante il contraddittorio, sia nella fase istruttoria sia nell’ambito degli istituti definitori della pretesa tributaria.
Per quanto concerne, in concreto, il rafforzamento del contrasto all’evasione e all’elusione fiscale, il fulcro dell’azione di controllo continuerà ad essere un’attenta e strutturata analisi del rischio, riferita a ciascuna macro-tipologia di contribuenti, avvalendosi delle applicazioni informatiche e disposizione e del database db Geo, non trascurando tuttavia anche la particolare crisi economica che sta attraversando il Paese.
Le attività istruttorie esterne, prosegue la Circolare, salvo i casi in cui gli esiti dell’analisi del rischio impongano un’azione di controllo su anni di imposta diversi, potranno essere indirizzate sull’ANNO DI IMPOSTA 2012.
A partire dalla pagina 7 la Circolare si sofferma sulle singole categorie “a rischio” dedicando l’intero paragrafo 2.4 agli Enti non commerciali, ONLUS e altri soggetti che fruiscono di regimi agevolativi.
Più specificatamente, con riguardo agli ENTI NON COMMERCIALI, la Circolare ribadisce la necessità che le Direzioni Provinciali concentrino la loro attività nei confronti dei soggetti che apparentemente si presentano come non profit, ma in realtà svolgono vere e proprie attività commerciali, EVITANDO DI PERSEGUIRE SITUAZIONI DI MINIMA RILEVANZA (circostanza, questa, presente nella Circolare dell’ADE del 2013, n.d.r.).
Particolare attenzione si dovrà prestare nei confronti delle ONLUS al fine di verificare se le attività esercitate in concreto siano effettivamente ricomprese tra quelle ritenute meritevoli dalla normativa di settore, evitando rilievi e contestazioni di carattere meramente formale che impattano negativamente sulle organizzazioni che meritoriamente operano nel mondo del volontariato.
Per quanto riguarda, invece, le organizzazioni di volontariato, che devono risultare iscritte negli appositi registri tenuti dalle Regioni o dalle Province, le Direzioni Regionali promuoveranno la stipula di specifici accordi o protocolli d’intesa con gli Enti territoriali di competenza, diretti all’acquisizione dei dati e delle informazioni riguardanti tali soggetti, al fine di migliorare la conoscenza di tale settore e, conseguentemente, l’efficacia dell’azione di contrasto.
Di fatto, il mondo del non profit, con particolare riguardo alle ONLUS, resta, come negli ultimi anni, nel mirino del Fisco; sotto questo profilo non poche sono state le Associazioni costrette a chiudere causa verbali di contestazione a più zeri e, molto spesso, spiace dirlo, proprio a causa di quei “formalismi” che l’Agenzia proclama di non voler perseguire ma che, di fatto, spesso e volentieri, ne hanno determinato la soccombenza nella fase contenziosa.
I regimi agevolativi esistono solo sulla carta, richiedendosi da parte degli Organi verificatori, in fase di controllo, come ben sanno i Legali Rappresentanti delle Associazioni accertate, la produzione di impianti contabili propri delle imprese commerciali (tenuta della prima nota, estratti conti bancari, partitari, registri IVA, ecc. ecc.) per potersi tutelare: tutto ciò ha però un costo e questa situazione, di grande pericolosità, di dispendio di energie fisiche ed economiche, ha persuaso, nel tempo, molti volontari, a rinunciare alla propria mission , con gravi conseguenze, in primis, sul tessuto sociale del Paese.