UNA VERIFICA FISCALE FINITA BENE
Quando un po' di "terrorismo" serve.....
In quasi tutti i Convegni, ai quali sono stato e sono invitato quale Relatore, gli Organizzatori, siano essi legali rappresentanti di Associazioni ovvero di Enti di Promozione o Federazioni Sportive, mi dicono, prima di iniziare, “mi raccomando, Ambrosi, non mi terrorizzi le Associazioni presenti !”
Di recente poi, in un Convegno tenutosi nell’alta provincia veronese, il Presidente di una Polisportiva, mentre parlavo da neppure un quarto d’ora, mi ha interrotto, e con piglio assai deciso, mi ha detto: “Lei sta dicendo cose impossibili da farsi; se noi facessimo tutto quello che Lei afferma, dovremmo chiudere baracca e burattini; si ricordi che noi siamo volontari, e non abbiamo tutto questo tempo da dedicare alla gestione amministrativa dell’associazione”.
In un mio “Punto di vista” del 1° marzo 2015, scrivevo: “oggi, chi intende gestire un’Associazione (a maggior ragione se ne è legale rappresentante) deve farlo IMPRENDITORIALMENTE, considerando la corretta gestione amministrativa basilare per l’esistenza dell’Associazione medesima; comportamenti superficiali, apparenti risparmi, scorciatoie per evitare i costi di consulenza, rischiano, alla fine, di fare più male che bene e mettono in serio pericolo la vita “patrimoniale” del Presidente e dei suoi Collaboratori. Dobbiamo, di conseguenza, Consulenti ed Associazioni, se intendiamo “stare sul mercato” e svolgere serenamente la nostra attività, cambiare, in molti casi, la mentalità “volontaristica” a favore di quella imprenditoriale, tenuto conto degli INDUBBI VANTAGGI FISCALI che comunque, ad oggi, il Legislatore riserva al mondo delle Associazioni”; e continuavo: E’ vero, per molti, il tempo dedicato all’Associazione rappresenta un hobby; i Presidenti, ai quali espongo i miei ragionamenti, mi rispondono “dall’Associazione non prendo niente”, “per l’Associazione ci rimetto tempo e soldi”, “se le cose stanno così, è meglio chiudere”, e via discorrendo”.
Sicuramente vi è un fondo di vero nelle “grida di dolore” dei Presidenti che dedicano gran parte del loro tempo, spesso e volentieri a titolo gratuito, all’associazionismo nelle sue molteplici declinazioni; il problema, tuttavia, cari amici, sta nel fatto che oramai da più anni le Agenzie delle Entrate hanno attenzionato particolarmente il settore del no profit ed oggi non è più possibile gestire anche la più piccola associazione senza un elementare impianto contabile e senza qualcuno che ci dica cosa fare e cosa non fare: le verifiche fiscali, nella maggior parte dei casi, ma starei per dire nella stragrande maggioranza dei casi, vedono, almeno in prima battuta, soccombere le associazioni, spesso e volentieri, per mancanza di requisiti formali e sostanziali, cosicché non è difficile per l’Erario avere la meglio, successivamente, nei vari gradi della giustizia tributaria, cosa che spesso costringe i nostri Presidenti ad accettare “sconfitte onorevoli” con l’adesione, prima che il contenzioso si radichi, ad uno dei numerosi strumenti deflativi.
A dimostrazione tuttavia, che si può essere in ordine, ed uscire indenni da una verifica fiscale, pubblico, in allegato, processo verbale di constatazione del 26 gennaio 2016, redatto dall’Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale di Udine, relativo ad una verifica fiscale per l’anno d’imposta 2011 (controllo sostanziale) e 2014 (controllo formale) ad una Società Sportiva Dilettantistica a responsabilità limitata (palestra), costituita nel 2010 dal nostro Studio e tuttora nostro Cliente: non ci sono particolari commenti da fare; basta leggere.
Annoto, per finire, che la Società all’epoca, come ora, risulta iscritta al Registro Coni della Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche per il tramite del Centro Sportivo Educativo Nazionale (C.S.E.N.), Ente che ha iniziato già da tempo un’importante e meritoria opera di sensibilizzazione in materia di “educazione fiscale” verso i propri Affiliati.
Verona, 6 febbraio 2016
Leonardo Ambrosi