Esenzione del certificato medico per i bambini da 0 a 6 anni
Decreto del Ministero della Salute e del Ministero dello Sport del 28/02/2018
Il decreto firmato il 28/02/2018 dai Ministri della Salute, Beatrice Lorenzin, e dello Sport, Luca Lotti, ha eliminato l'obbligo del certificato medico per la pratica dell'attività sportiva in età prescolare: d'ora in poi i bambini da 0 a 6 anni potranno dunque praticare liberamente un'attività fisica organizzata senza bisogno di documentazione medica, salvo in casi specifici segnalati dal pediatra di famiglia.
Anche il Tavolo in materia di medicina dello sport, istituito presso il Ministero della Salute, si era espresso in più occasioni "nel senso di considerare l'attività sportiva in età prescolare dei bambini di età compresa tra 0 e 6 anni quale attività sportiva non soggetta ad obbligo di certificazione".
La Federazione Medici Pediatri, infine, già con una nota del 2015, aveva segnalato "la necessità di escludere dall'obbligo della certificazione medica l'attività sportiva per la fascia di età compresa tra 0 e 6 anni, al fine di promuovere l'attività fisica organizzata dei bambini, di facilitare l'approccio all'attività motoria costante fin dai primi anni di vita, di favorire un corretto modello di comportamento, nonché di non gravare i cittadini ed il Servizio sanitario nazionale di ulteriori onerosi accertamenti e certificazioni".
Secondo Paolo Biasci, neoeletto Presidente FIMP, "Questa decisione potrà favorire l'attività fisica dei bambini fin dai primissimi anni di vita e aiutare a contrastare così la pericolosa tendenza alla sedentarietà". Si tratta, infatti, sottolinea Biasci, "di uno stile di vita scorretto ancora troppo diffuso tra gli italiani d'ogni fascia d'età. Attualmente il 53% dei giovani d'età compresa tra i 3 e i 5 anni e il 22% di quelli tra i 6 e i 10 anni non praticano alcuna forma di attività fisica. Il nostro auspicio è che, anche grazie al recente provvedimento, si possano ulteriormente promuovere stili di vita sani tra tutta la popolazione residente nel nostro Paese". La norma infatti, rilevano i pediatri FIMP, "oltre che ridurre le spese delle famiglie, ha anche il pregio di sburocratizzare l'accesso alle attività sportive e di evitare così sprechi all'intero Sistema Sanitario Nazionale per accertamenti medici superflui". Il Governo, conclude Biasci, "ha inoltre riconosciuto il ruolo fondamentale e unico del pediatria di famiglia come tutore della salute e del benessere del bambino".