Dopo le ASD, SSD, SSDL, arrivano le ASDS?
Lo Sport nel contratto di Governo Lega - M5S
Può essere che mentre leggete queste mie considerazioni, l’accordo di Governo Lega e M5S (contratto per il Governo del cambiamento) sia saltato, ovvero sia stato modificato, integrato, in tutto o in parte; se invece la stesura finale corrisponderà a quella pubblicata in rete poche ore fa, allora, in questo caso, dovremo dedicare qualche considerazione alle pagine 46 e 47 (vedi allegato) dove si parla (punto 24) di Sport (Impianti e Società e Associazioni Sportive).
Il capitolo dedicato agli impianti, dopo aver ricordato che la pratica motoria e sportiva assicura il miglioramento della qualità della vita, “contribuendo in modo significativo alla prevenzione delle malattie” (refrain ricorrente in tutti i “manifesti” dello sport), afferma la necessità di implementare la pratica sportiva sin dalla scuola primaria, assicurando la presenza di insegnanti specializzati nella pratica sportiva ed aumentando, contestualmente, il monte ore da dedicare alle discipline sportive.
Prenderemo successivamente in considerazione quali siano gli “insegnanti specializzati nella pratica sportiva”.
Si ipotizza poi, la creazione di un’anagrafe degli impianti sportivi, sia pubblici che privati, inclusi quelli scolastici, universitari, delle forze dell’ordine e militari, al fine di poter intervenire in modo efficace nel momento in cui ci saranno da destinare risorse per la ristrutturazione, l’ammodernamento, ecc. ecc.
Al riguardo, ricordo che già dalla sua creazione (1) il Registro CONI prevedeva, nel form di iscrizione, l’identificazione dell’impianto sportivo dove veniva svolta l’attività del sodalizio.
Il capitolo degli Impianti si chiude con un’importante considerazione che verrà poi ripresa e sviluppata nel successivo dedicato alle Società e Associazioni Sportive; considerazione che non fatichiamo a considerare “politica” seppure evidenziata “in giallo” nella primitiva bozza dell’accordo (2)
Si parla infatti delle attuali competenze del CONI, nei riguardi del quale il Governo dovrà assumere con maggior attenzione il ruolo di controllore delle modalità di assegnazione e di spesa delle risorse destinate al massimo organismo sportivo riservandosi inoltre il compito di emanare le linee guida fondamentali relative al sistema sport e alla pratica motoria nel loro complesso.
Trattasi, senza giri di parole, di una “rivoluzione copernicana” che contiene, in nuce, un forte ridimensionamento del Comitato Olimpico.
Spetta al Governa, afferma il documento “il ruolo di controllore delle modalità di assegnazione e di spesa delle risorse destinate al Coni”; e inoltre, “allo stesso tempo spetta al Governo il compito di emanare le linee guida fondamentali relative al sistema sport e alla pratica motoria nel loro complesso”. Per farla breve, “fatta salva l’autonomia e la discrezionalità delle scelte di natura tecnico – sportiva, che rimangono in capo al Coni, è necessario che il Governo sia compartecipe delle modalità con le quali vengono spesi e destinati i contributi pubblici assegnati al CONI e trasmessi, poi, alle Federazioni”; infine, si auspica una maggiore autonomia della CONI SERVIZI rispetto al CONI; entrambi poi, (CONI e CONI SERVIZI) dovranno periodicamente fornire all’esecutivo relazioni dettagliate e circostanziate circa la gestione e la destinazione delle risorse pubbliche.
C'è chi ha già parlato di una sorta di "commissariamento" del CONI; l'auspicio è che, qualunque cosa accada, non venga, con l'acqua sporca, gettato via il bambino, compromettendo quanto di positivo è stato comunque, con grande fatica, sin qui fatto.
Passando al secondo capitolo (Società e Associazioni) si prevede di introdurre ulteriori agevolazioni fiscali e contributive per le “piccole Associazioni Sportive” (quali esse siano, non è dato a sapere).
Il documento poi contiene un elenco di “buone intenzioni”:
- Corretto inquadramento giuridico-fiscale delle Società e Associazioni Sportive, “anche per dare certezze operative ed evitare cospicui contenziosi per mancanza di riferimenti legislativi certi” (3);
- Agevolazioni economiche per la stipula di assicurazioni finalizzate a coprire tutte le fattispecie di responsabilità civile (anche tributaria?, n.d.r.) dei Dirigenti e dei Presidenti delle Associazioni Sportive Dilettantistiche;
- Necessità di garantire risorse ai Comuni per il buon funzionamento degli impianti pubblici e conseguente contenimento delle tariffe per gli utilizzatori finali.
Detti obiettivi dovranno realizzarsi per il tramite del Credito Sportivo, in virtù di un potenziamento delle sue sedi regionali unitamente ai Comitati Regionali del CONI.
Il documento, a questo punto, parla dell’inserimento del laureato in scienze motorie nell’organico di ruolo della scuola primaria riprendendo così il punto della prima bozza del 15 maggio in cui si affermava “la necessità di implementare la pratica sportiva sin dalla scuola primaria, assicurando la presenza di insegnanti specializzati nella pratica sportiva ed aumentando, contestualmente, il monte ore da dedicare alle discipline sportive”.
Contestualmente, occorre sostenere l’educazione fisica nella scuola primaria, prevedendo misure per sostenere l’associazionismo sportivo scolastico (nascerà un nuovo soggetto? Le Associazioni Sportive Dilettantistiche Scolastiche? (4)
Il capitolo si chiude con un richiamo alla prevenzione sanitaria attraverso il sostegno all’attività sportiva, e l’introduzione di visite sportive gratuite nella scuola primaria.
Nessun cenno, infine, alla Riforma del Terzo Settore; sin qui la teoria; ora non ci resta che aspettare cosa avverrà nella pratica.
Verona, 18 maggio 2018
Leonardo Ambrosi
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Il registro delle Associazioni e Società sportive dilettantistiche nasce con la versione originaria dell’art. 90, co. 20 della L. 289/2002, successivamente abrogato dal DL 72/2004. Con la L. 186/2004 viene comunque confermato il ruolo e la funzione del Coni, ma è solo con la delibera del Consiglio Nazionale del 11.11.04 n. 1288 che vengono approvate le norme per l’istituzione e il funzionamento del registro nazionale.
Dal 2009 le modalità di iscrizione (e del rinnovo) al registro sono cambiate rispetto a quanto prevedeva la delibera del novembre 2004. Preso atto delle difficoltà sorte in sede di prima applicazione delle disposizioni relative all’Iscrizione, il Presidente del Coni, con deliberazione 52/29 del 19 maggio 2011, stabilì che sino al 31 dicembre 2010, pur in assenza dell’iscrizione, gli affiliati alle Federazioni potevano comunque godere, con effetto retroattivo, delle agevolazioni fiscali. Questa delibera fu successivamente ratificata dall'Agenzia delle Entrate, che annullò in autotutela gli accertamenti fondati solo sulla mancata iscrizione al Registro relativamente ai periodi d’imposta fino al 31 dicembre 2010 - L’accordo di Governo riportava nella prima bozza del 15 maggio parti evidenziate in colore GIALLO, che necessitavano di un ulteriore vaglio in sede contrattuale e quelle evidenziate in colore ROSSO che necessitavano di un vaglio politico primario.
- Il documento parla sempre solo di Associazioni e Società Sportive (solo in un passaggio si trova Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche per esteso); nessun cenno alle “Lucrative”, ma di ciò non ci meravigliamo dato che al loro apparire, sia Lega che M5S, ne diedero un giudizio negativo.
- La prima bozza dell’accordo di Governo del 15 maggio addirittura prevedeva espressamente l’istituzione delle “Associazioni Sportive Dilettantistiche Scolastiche” all’interno delle Scuole secondarie e nelle Università di tutto il territorio nazionale (sul modello dei college ed university anglosassoni) al fine di promuovere tornei, campionati per potenziare l’attività sportiva all’interno dell’orario scolastico; si richiama l’attenzione che esiste già un progetto promosso e realizzato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e del Comitato Olimpico per diffondere l’educazione fisica e l’attività motoria nella Scuola primaria coinvolgendo Alunni, Insegnanti, Dirigenti Scolatici, Famiglie. Tale progetto denominato “Sport di Classe 2017-2018” prevede il coinvolgimento di una figura specializzata: il Tutor Sportivo Scolastico, laureato in Scienze motorie o diplomato ISEF e opportunamente formato (http://www.progettosportdiclasse.it/); è da chiarire se i firmatari del documento, parlando nella bozza del 15 maggio del progetto “A Scuola di Sport” si riferissero a quello esistente o ad un nuovo progetto.