Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco
È veramente conclusa la breve vita delle SSDL?
Sopite, apparentemente, le singolari tenzoni fra chi “lo avevo detto per primo” e “l’ho scritto su facebook ancora un mese fa”, fra chi “addio alle lucrative”, e “Finalmente si inizia a ragionare !!!”, tra regolamenti di conti fra filo lucrativi e numi tutelari dell’ortodossia no profit, in un tripudio di pagine facebook che si rincorrono e si intrecciano con i loro like e condivisioni che i vincitori si scambiano ed incrociano in un clima di ebbrezza generale, si è (apparentemente) celebrato il funerale della SSDL, officiante il neo Delegato allo Sport, Giancarlo Giorgetti, Commercialista….
Certo, le parole pronunciate nella oramai notissima conferenza stampa dell’altro ieri non lasciano scampo e non vi è nulla, fra le righe, che possa far pensare altrimenti, ma è anche soprattutto vero che il Decreto Dignità nulla reca circa queste intenzioni lucromicide
Poiché ho la fortuna di non vedere quasi mai condivisi dalla rete i miei ragionamenti (grande vantaggio!) e di ricevere raramente dei like, azzardo una previsione visto il poco rischio che ho di “perdere la faccia” per l’eventuale (quasi certo) errato pronostico.
Dunque, come visto in altro mio post (Prove di inciucio?) pubblicato dall’amico Livio Mastrostefano martedì 3 luglio, nel suo seguitissimo blog "Comitato salviamo lo sport dilettantistico", domani, 6 luglio, si incontreranno a Roma, nell’ambito della manifestazione SFACTOR, organizzata dal CSI (Centro Sportivo Italiano), Il Presidente per l’appunto del CSI, Vittorio Bosio, e il rappresentante del Governo e Delegato allo Sport, Giancarlo Giorgetti, Commercialista…
Per i pochi che ancora non lo sapessero, il CSI è, ad oggi, l’unico Ente di Promozione Sportiva, ad aver variato lo Statuto al fine di poter ricomprendere fra i suoi affiliati, pure le lucrative; ha dal 2011 un protocollo d’intesa con ANIF, l’Associazione che raggruppa le maggiori imprese italiane strutturate che operano nel fitness e che ha promosso e sostenuto la nascita delle SSDL; una specie, insomma, di Confindustria del fitness; con il “funerale” delle lucrative fate i conti a quanto ammonta la perdita di credibilità dell’una e di tessere dell’altra.
Cosa potrebbe dunque dire Bosio a Giorgetti? “Caro Onorevole, Lei di professione fa il Commercialista e più di ogni altro può capire in quale situazione si trovino decine e decine di operatori che, in una buona fede, hanno speso soldi per andare dal Notaio e che hanno adeguato sistemi informatici, locandine, loghi ed altro; ora, il vostro Governo chiede loro di tornare dal Notaio, spendere altri soldi, e fare marcia indietro; dirò di più: molte Società, sempre in buona fede, hanno pure iniziato ad emettere ricevute con l’IVA al 10% sicuri che dal 1° gennaio 2018 ciò fosse assodato; le nostre Società, insomma, sono rimaste intrappolate nell’indecisionismo Governo / Coni; una penalizzazione, costituita dalla cancellazione delle Lucrative tout court provocherebbe un ritorno di immagine negativo per l’attuale nuovo Governo, perché apparirebbe un provvedimento “vendicativo” e “aprioristico”, inaudita altera parte, senza aver compiuto alcuna analisi ed approfondimento; di conseguenza, caro Giorgetti, visto che il Decreto Dignità non contiene nulla di ciò, e considerato che martedì 10 luglio si terrà l’ennesimo agognato Consiglio del CONI, sia per deliberare sulle SSDL sia sui oramai derelitti co.co.co., si prenda e ci dia un po’ di tempo, se non altro per trovare una via di scampo per quelle Società (anche neo costituite) che si trovano, loro malgrado, in questa spiacevole situazione”.
A questo punto, se andranno così le cose, Giorgetti non potrà dire di no; penserà pure che le ASD e le SSD i loro credits (abbondanti) li hanno già avuti e che politicamente non vale la pena “spaccare” lo sport dilettantistico dopo che il Collega Di Maio, ha fatto “arrabbiare” quello professionistico (leggi calcio).
Concludendo: forse l’intervento del defibrillatore terrà in vita le SSDL procrastinando la loro fine.
Il presente "Punto di Vista" non può evidentemente tenere conto di eventuali variazioni dovessero intervenire nella stesura finale del "decreto dignità".
Verona, 5 luglio 2018
Leonardo Ambrosi